CATERINA CERBINO

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LA MIA STORIA 

Sono Caterina, ho quasi 17 anni, sono una ragazza sensibile, figlia unica e molto attenta ai particolari, spesso pigra, ma allo stesso tempo carica per fare ciò che più mi piace.

Fino ad un anno fa non ero molto socievole e posso dire di essere cresciuta e cambiata molto in poco tempo; ora, infatti, vorrei stare sempre in compagnia soprattutto dei miei coetanei e penso proprio che Rondine sia il posto giusto per me.

Non ho mai pensato a quale possa essere il mio motto, ma oggi riflettendo bene mi è tornato in mente il titolo di una canzone, Never Give Up, che mi descrive molto proprio perché insegna a non mollare mai.

Nei momenti difficili è indispensabile andare avanti ed è ancora più importante migliorare, superare ciò per cui soffriamo.

Sono calabrese e amo la mia regione per vari motivi: per la bellezza e l’unicità dei paesaggi, ad esempio la località dove vivo fa parte del Parco Nazionale del Pollino, il parco nazionale più esteso d’Italia che ha come emblema il Pino Loricato, specie rarissima in Italia e in tutto il mondo; per il cibo perché per me è imparagonabile; per la storia, la cui parte più significativa riguarda la Magna Grecia, di cui appunto la Calabria faceva parte.

Da quando sono nata fino all’età di dieci anni ho vissuto con i miei genitori a Roseto Capo Spulico, paesino di mare che quest’anno ha anche ricevuto il riconoscimento della Bandiera Blu, dalla prima media in poi ho vissuto a Castrovillari, cittadina di montagna, in questo modo ho potuto avere rapporti con molte più persone e fare nuove esperienze.

A Castrovillari ho avuto la possibilità di intraprendere bei rapporti soprattutto attraverso la Chiesa con i ragazzi dell’Azione Cattolica, le catechiste, il parroco.

Dopo aver ricevuto il Sacramento della Cresima e dopo aver trascorso due anni accanto a quelle che erano state le mie catechiste, mi hanno proposto di iniziare a fare qualcosa in più, di diventare pian piano anche io una catechista.

Sono 4 anni che ogni sabato i bambini mi riempiono di gioia e potete immaginare quanto mi dispiaccia lasciarli per un anno, ma allo stesso tempo verrò a Rondine anche per loro, per tornare a Castrovillari e testimoniare ciò che ho vissuto e quindi il messaggio di Pace.

Ho deciso di mettermi in gioco, di vivere questa avventura a Rondine perché è “arrivata” quando meno me lo aspettavo, ma anche quando più ne avevo bisogno.

Diciamo che Rondine mi ha dato la possibilità di credere di poter cambiare il mondo, principalmente il mio, attraverso la crescita, l’amore, la vita, ma anche di poter cambiare quello degli altri, della mia terra, dei più deboli.

Da quando quel giorno a scuola sono venuta a conoscenza di tanta bellezza, non ho voluto liberarmene, anzi Rondine è diventato il mio sogno, in un momento in cui non ne avevo più, o forse non ne volevo avere.