Giovanni Enrico Loni

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LA MIA STORIA
Ho tante passioni, due delle quali sono: fare lo Scout arbitrare le partite di calcio.
Entrambi questi hobby mi hanno cambiato rendendomi più sicuro di me stesso e, inoltre, mi hanno fatto conoscere tantissime persone che condividono i miei stessi interessi!
Sono sempre pronto a mettermi in gioco, mi piacciono le sfide e collaborare con gli altri.
Mi mostro sicuro di me, ma sono sempre pronto ad ammettere i miei errori.
È giunto il momento di mettersi nuovamente “in caccia” come dicono gli scout, per i quali la “caccia” consiste nel lavorare per raggiungere nuovi obbiettivi o migliorare se stessi.
La mia città di origine si chiama Iglesias, ha circa 30.000 abitanti ed è tanto bella quanto problematica. È il capoluogo della (ormai ex) provincia di Carbonia-Iglesias conosciuta per essere la provincia più povera d’Europa.
In epoca Medioevale abbiamo avuto degli eventi storici importanti come la costruzione delle mura della città di Pisa e il riscatto della città da parte del conte Ugolino.
Se si pensa solo alla storia recente la popolazione è nota però per lo sfruttamento minerario e l’eccidio del 11 maggio 1920, in cui 7 minatori furono uccisi durante una manifestazione di protesta. Ad Iglesias è presente una delle cinque scuole per la formazione degli allievi carabinieri più importanti d’Italia che, in combinazione con l’eccezionale ondata turistica degli ultimi anni, dà un sospiro di sollievo all’economia locale.
In Sardegna, la mia regione, si trovano le migliori spiagge italiane e del mondo, per questo abbiamo molti turisti anche se, una volta finito il soggiorno, ci lasciano con la frase: “Bella, ma non ci vivrei!”.
Non stiamo vivendo una situazione molto positiva sotto tanti punti di vista: molte multinazionali la sanno sfruttando, soffriamo di emergenze idriche, il lavoro scarseggia e molti giovani prendendo decisioni sbagliate condannano difatti la nostra terra.
Nonostante ciò, conoscendo tante persone da tutte le zone, posso affermare che è un’isola che non si arrende, che tira avanti con orgoglio cercando di offrire a tutti (residenti e non) cosa è capace di offrire.
E la amo per questo!
Ho scelto Rondine perché volevo cambiare.
Non sentivo mia la scuola che frequentavo prima per come era strutturata e il freno che metteva a molti ragazzi, insegnando che “ quello che impari a scuola ti serve solo a scuola, e quello che impari fuori da scuola non ti serve a scuola.”
Io penso che non sia così e che la scuola non serva a questo, voglio andare oltre questa concezione: imparare a rispettare e vivere con persone che non la pensano come noi e applicare ciò che impariamo a scuola per fare qualcosa che possa avere un riscontro fuori all’edificio scolastico, nella città di cui noi saremo cittadini, perché al momento non stiamo imparando a esserlo perché non siamo educati a farlo, e sfortunatamente, non tutti sono in grado di “auto educarsi”.
Rondine penso offra tutto ciò che ho scritto e anche altro, che sia l’ideale per persone che hanno voglia di mettersi in gioco, cambiare e far cambiare.