#QAR SCHOOL: “Io vi aspetto qui!” – La lettera di Nina alla sua scuola di Trento

Ripescando nel baule dei pensieri delle Rondinelle abbiamo trovato la bellissima lettera che lo scorso ottobre Nina ha scritto per i suoi compagni di scuola a Trento.
Un invito speciale, un invito universale che nel tempo non perde tutta la sua forza!
“Ciao prataioli!
Mi presento per chi non mi conosce, sono Nina e sto frequentando il Quarto Anno Rondine.
Ma che cos’è questo quarto anno? Un anno all’estero in Italia? Che senso ha?
Raccontare questa realtà è la cosa più difficile del nostro progetto, ma io ci voglio provare.
Ogni mattina mi alzo e per l’ora di colazione ho incontrato tutta l’Italia: siamo 27 ragazzi provenienti da ogni parte della nazione, uno più diverso dell’altro, ma tutti con la stessa voglia di cambiare, di crescere, di scoprire. Le nostre realtà cominciavano a starci strette, volevamo allargare i nostri orizzonti, conoscere il mondo. Per questo abbiamo scelto Rondine.
Rondine è un borgo medievale a 10km da Arezzo, in Toscana, fuori dal mondo ma con il mondo dentro. Colazione con l’Italia, pranzo con il Mondo. Perché in questo piccolo paese, da 18 anni vi è uno Studentato Internazionale, con giovani universitari provenienti da tutto il pianeta. O, meglio, provenienti da paesi in conflitto tra loro. Israeliani e Palestinesi, Ceceni e Russi, Serbi e Bosniaci, Azeri e Armeni e tanti altri, che grazie al periodo trascorso a Rondine, Cittadella della Pace, hanno capito che la convivenza tra “nemici” è possibile, che la pace è una realtà, e che il dialogo è il miglior modo per risolvere i conflitti.
“Per poter giocare a calcio con un palestinese sono dovuto venire a Rondine – ci racconta Yoav, ragazzo israeliano di 25 anni che ha da poco finito il percorso nello Studentato – eppure abitiamo solo a pochi chilometri di distanza”.
Se a casa, nella nostra piccola e comoda realtà, potevamo ignorare le parti del nostro carattere che meno ci piacevano, qui siamo spinti a riscontrarci con esse, ad imparare ad accettarle, migliorarle, diventare ciò che veramente vogliamo essere. E in questo ci aiuta il Percorso Ulisse, composto da una serie di laboratori volti alla conoscenza di noi stessi e alla nostra crescita personale, alla scoperta di ciò che ci circonda e della nostra vocazione professionale, che seguiamo nel pomeriggio, dopo le lezioni mattutine. Queste ultime sono caratterizzate da una didattica innovativa, digitale, che quasi non contempla le classiche lezioni frontali. Noi ragazzi proveniamo da tre indirizzi liceali diversi (classico, scientifico e scienze umane) e, durante le lezioni specifiche del nostro indirizzo, ci separiamo nei tre gruppi per seguire in modo approfondito le materie portanti del nostro liceo di provenienza.
Qui a Rondine l’unica cosa che manca è la possibilità di annoiarsi. Ogni giorno capita qualcosa di nuovo, arriva in visita qualcuno, ci viene raccontata una nuova storia. La storia di due nazioni che sono in conflitto da anni, raccontata da due giovani appartenenti a ognuna di queste, pronti a testimoniarci che la pace esiste. Esiste nella nostra piccola Cittadella della Pace, ma potrà diventare una realtà concreta anche nei loro paesi di origine, grazie al loro contributo, quando completato il percorso a Rondine torneranno a casa e racconteranno il loro vissuto. Oppure la storia di uomini operatori di pace, come il Patriarca di Costantinopoli, primo fra pari della Chiesa Ortodossa Orientale, uno degli esponenti principali del dialogo tra le religioni, che ci ha visitato la scorsa settimana, proprio per mostrarci che un obiettivo comune è più facile da perseguire se insieme e che il paese di provenienza o la religione differente non sono un ostacolo ma solo una ricchezza.
Rondine è quel magico posto in cui ognuno si sente a casa propria.
Ricordo ancora quando ci sono arrivata per la prima volta, in aprile, per le selezioni: me ne sono subito innamorata. È tutto così suggestivo! La scuolina, formata da un’unica aula, la salita al borgo, fiancheggiata dalle bandiere dei Paesi da cui provengono gli studenti internazionali, gli ulivi che sono stati donati da un rappresentante per ogni religione…Chissà che un giorno non potremo salire insieme quella salita, che porta in un mondo così magico che finché non lo si vede e non lo si vive è quasi impossibile crederci. Io vi aspetto qui!”
Foto del primo giorno di scuola: noi ragazzi insieme allo Studentato Internazionale, ad Alex Zanardi e al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti
Con il presidente Franco Vaccari e il Patriarca Bartolomeo I da Costantinopoli
Armenia (Artsoon) – Campania (Costantino) – Trentino – Palestina (Issa)