Elektra Porcu

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LA MIA STORIA

Sono Elektra, amo le culture orientali, viaggiare, osservare e conoscere nuove realtà, le differenze ma odio le segregazioni e le ingiustizie che si portano dietro.La citazione che preferisco? “Siamo realisti, esigiamo l’impossibile” (Che Guevara)La mia città è Pistoia, non è una città molto grande, ma è una bella città, il suo centro storico a me piace tanto, anche se piccolo. Ma per quanto sia bella io la definisco una città triste, non c’è grande socializzazione e mancano un po’ di cose, soprattutto per i giovani. Ci sono posti in cui ci sono molte persone e altri che nonostante siano in zone abbastanza conosciute che sono completamente vuoti, isolati. I ragazzi si conoscono tutti, di tutte le fasce di età, ma comunque restano “limitati” dai gruppi. Si possono trovare anche spazi verdi, io personalmente preferisco questi, che siano piccoli o grandi. Sempre della provincia di Pistoia fa parte la montagna, una zona molto bella è al fiume dell’Acquerino, un bel paesaggio, il fiume, i prati e il bosco. Io non abito proprio in città ma in campagna, una collina appena sopra la città, qui intorno a me non abitano molte persone ma comunque è una zona abbastanza frequentata dai passeggiatori. Pistoia si trova in Toscana. La Toscana ha un paesaggio molto vario, dalle città alle campagne e dalle montagne al mare. Avendo un territorio vario anche le attività da poterci fare sono varie, da quelle sportive a quelle di svago, infatti a livello di iniziative come regione credo sia parecchio avanti. Però sinceramente non la conosco poi così tanto.

Mi sono interessata a frequentare Rondine perché sono stata colpita dal programma che offrivano, soprattutto per il lavoro sulla persona e sulla sua conoscenza, così come mi hanno colpito tanto la gestione dei conflitti e l’attenzione verso l’ambiente, perché sono cose che mi interessano tanto sulle quali cerco sempre di restare informata. Il lavoro che propongono sul dialogo anche sembra essenziale, perché credo che aiuti a relazionarti, conoscere senza pregiudizi, a fare un tesoro delle differenze, affrontare e risolvere i problemi insieme. Ho pensato che sarebbe stata un’esperienza più unica che rara, e che sicuramente mi avrebbe fatto crescere.

 

IL MIO PROGETTO DI RICADUTA SOCIALE

 

CASA SENZA FRONTIERE DI ALESSIA GIAGNONI ED ELEKTRA PORCU: LA SCHEDA PROGETTUALE

 

Background

In Sardegna da una decina d’anni si assiste ad un aumento dell’immigrazione soprattutto dal Nord Africa. Ciò è dovuto alla geopolitica di questo continente, La motivazione che mi ha portato a ideare questo progetto è stata l’evidente indifferenza delle persone con conseguenze come la discriminazione, sia da parte di giovani che di adulti. Ciò che volevo abbattere era proprio la discriminazione, infatti il mio obbiettivo è lavorare sull’integrazione di persone che vengono considerate diverse culturalmente.

Anche a Pistoia c’è un grande flusso di immigrati, specialmente ci sono tanti centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo. Parlando con loro ho capito che molti di questi non hanno nessun tipo di occupazione o nessun tipo di relazione con gli italiani, a causa del l’indifferenza è dei pregiudizi. Ho parlato con alcuni di questi ragazzi che hanno proprio questo desiderio: fare parte della società, essere integrati. Ci piacerebbe abbattere l’indifferenza ed abbattere i muri creati dalla paura, dall’ignoranza e dalla società.

Visione

Noi vorremmo una società che riesca ad integrare tutte le culture, i punti di vista differenti, le tradizioni; che riesca a far apprezzare tutte le persone nonostante le storie di vita e origini culturali differenti. Una società che valorizzi le differenze, che promuova lo scambio di opinioni, che abbatta le differenze di pregiudizi che vi sono tra le varie comunità etniche. Una società che educhi i giovani all’incontro, all’ascolto e al dialogo; a confrontarsi con ciò che il pensiero comune etichetta come diverso.

Mission

Arricchire la conoscenza è abbattere gli ostacoli interculturali attraverso momenti ricreativi in cui si svolgono attività e laboratori di conoscenza reciproca e di supporto sociale (attraverso testimonianze)

Obbiettivo

Integrazione; sviluppo critico (inteso come abbandono dei pregiudizi e giudizio critico nei confronti di ciò che è il pensiero comune); conoscenza diretta della realtà dell’immigrazione; scambio culturale reciproco; crescita morale, culturale e sociale; formazione professionale legato alla cultura.

Mapping

Swat

-Forze:

Disponibilità di due sedi territoriali, urgenza del problema, endorsement di Rondine e PLEF

-Debolezze:

Lontananza delle due sedi, carenza di informazioni, neofiti associazionismo locale, sfiducia causata dalla nostra età

-Minacce:

Poco coinvolgimento è volontà da parte dei partecipanti, calo della motivazione, pochi finanziamenti

-Opportunità: espandersi territorialmente e coinvolgere più persone

Posizionamento strategico

-Target: Giovani studenti italiani, ragazzi fino ai 30 anni immigrati, rifugiati, richiedenti asilo

-Portatori di interesse:

Comune di appartenenza, le associazioni, centri di accoglienza, Rondine, scuole, mass media, finanziamenti

-Benefit essenziale:

Creare opportunità di incontro e relazione: costruzione di oggettive relazioni attraverso il progetto, creare opportunità di incontro e relazione così da abbattere i pregiudizi, offrire progetto pensati per la condivisione tra i due gruppi, offrire piattaforme progettuali in cui si collabora

Elemento bioimitativo:

Inclusione sociale nella distintività

Riconoscimento dell’inclusività, avviene su valori condivisi che vanno riconosciuti. I valori possono avere letture diverse ma sono simili. Far riconoscere i temi comuni anche se espressi in modo diverso; devono diventare motivo di descrizione per individuare i punti in comune e quelli di convergenza (che devono diventare motivo di incontro e conoscenza); riconoscimento dei valori comuni e discutere su punti di divergenza.

-Categoria di mercato:

Associazionismo sociale per integrazione

-Modi e momenti di utilizzo:

Progetto relazionale perché si basa sul l’incontro di più culture attraverso l’incontro fisico di persone appartenenti a queste

-Prezzo:

I beni e i servizi disponibili nella casa devono avere un prezzo. Non ci vuole un prezzo per entrare nella casa, ma solo per tematiche di erogazione di beni e servizi.

-Valore:

Crescita personale e culturale a beneficio di tutta la comunità. Accreditamento dei lavori fatti con quel presupposto. Rendere evidente il credenziale del progetto. Creare situazione che replica l’esperienza di Rondine.

Strategia

-Target: promozione nelle scuole, presentazione nei centri giovani, creare una pagina Facebook,

presentazione gruppi scout (per gli studenti); presentare progetto nei centri di accoglienza, nelle associazioni di integrazione e inserimenti, nelle Parrocchie (per immigrati).

-Portatori di interesse: youtopic fest, incontri con finanziatori, associazioni, Chiesa e Rondine

-Benefit essenziale: creare relazioni tra ragazzi italiani e immigrati attraverso laboratori e attività diverse. Questi laboratori portano ad un incontro fisico fra i due gruppi. Ci saranno laboratori di conoscenza personale, culturale e anche di formazione.

1)attività di conoscenza personale

Attività in cui ognuno si presenta in varie modalità, attraverso la propria storia, un oggetto, una foto, un disegno, uno scritto, una canzone ecc.

-ognuno dei due gruppi forma una coppia con un componente dell’altro gruppo; la coppia lavora sulla storia di ognuno dei due componenti e dopo si invertono i ruoli: espongono a tutti A la storia di B parlando in prima persona e viceversa.

-altre attività di prima conoscenza

2)attività di conoscenza culturale

-Presentazione della cultura e del paese dei ragazzi immigrati.

Attraverso le presentazioni si esporranno elementi caratteristici dei vari paesi, della politica e della cultura (es. studentato) cucina, tradizioni, storie, lingua, video, musica, etc.

-Tour/ visita guidata della città di residenza. I ragazzi italiani si preparano per far conoscere la propria città, le sue tradizioni, i i suoi monumenti e così la storia, i luoghi storici e di interesse.

-Giornate a tema. Quando c’è qualche festa tradizionale/culturale si organizzano delle giornate a tema di quella festa: in quel giorno si seguono le tradizioni della festa, per esempio cucina, abbigliamento, balli, etc.

-Discussioni e dibattiti di attualità e di temi/valori culturali. In delle giornate aprire dei dibattiti che portano alla conoscenza e al dibattito di valori e idee diverse. Discutere di topic, avvenimenti, politica, eventi che succedono oggi, e anche di valori tradizionali, imparare a conoscere le diverse concezioni di alcuni temi.

-Testimonianze. Un momento che deve venire spontaneo all’interessato. Quando qualcuno se la sente può parlare della sua vita, della situazione del proprio paese, del perché è venuto in Italia, del percorso che ha fatto. Con le testimonianze vorremmo, sempre se il soggetto è consenziente, con l’aiuto dei ragazzi italiani, trascriverle e così raccogliere le varie testimonianze in un unico libro.

3)Attività di formazione

-Corsi di lingua italiana. Vorremmo proporre i normali corsi di lingua italiana che vengono proposti agli immigrati, ma dall’altra parte vorremmo che non fossero gli usuali professori a relazionarsi con loro, bensì i ragazzi italiani che partecipano alle attività, magari con l’aiuto e indicazioni da parte dei professori già formati.

-Corsi di formazione al lavoro. Molti ragazzi immigrati che vengono in Italia hanno già una formazione ed un’esperienza lavorativa alle spalle, di solito artigianale. Abbiamo pensato, purché sia fattibile, che loro possono insegnare alcuni di queste competenze ai ragazzi italiani attraverso dei laboratori.