#QAR SCHOOL: 2° giorno di gita in Friuli. Come un soldato: dal fronte alla propaganda. Ad Aquileia e Gorizia con i ragazzi dei licei di Udine e Pordenone
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Cimitero della Basilica di Aquileia
La Madre dei Militi Ignoti. Un feretro che unì l’Italia. Il nostro secondo giorno di gita in Friuli alla scoperta dei luoghi della Prima Guerra Mondiale inizia ad Aquileia, con la visita della sua Basilica. Dopo un’immersione nella bellezza dei 750 metri quadri di mosaici che pavimentano per intero la struttura, degli affreschi e del campanile alto 73 metri, è stata l’ora di svegliare le nostre coscienze.
Dietro la Basilica c’è un piccolo cimitero che custodisce una grande storia: quella dei militi ignoti della loro madre, Maria Bergamas. Furono più di 250mila i soldati di cui si persero le tracce, o di cui non fu possibile ricomporre i resti, dopo la Grande Guerra. Il regime fascista dopo il conflitto creò la figura mitica del milite ignoto. Il soldato senza volto che aveva dato tutto per la propria patria. Tra questi c’era anche il giovane figlio di Maria Bergamas. Proprio nel 1921, nella Basilica di Aquileia, si svolse la cerimonia del milite ignoto, dove Maria Bergamas fu chiamata a riconoscere il feretro del figlio, tra altri 11 altri provenienti dai campi di battaglia italiani più sanguinosi della Grande Guerra. Fu impossibile per lei ritrovare anche solo l’ombra del figlio, ma scelse comunque. Indicò un feretro e con quel gesto compì una scelta ideale. Che quello fosse o meno suo figlio non aveva più valore, perché era divenuto un simbolo: il figlio di tutte le madri italiane. Così Maria, la madre di tutti i ragazzi perduti, ormai militi ignoti.
Dopo quella cerimonia partì da Aquileia la salma del milite ignoto, quella che oggi è custodita al Vittoriale di Roma. Quello che forse non tutti sanno è che questo viaggio verso Roma durò giorni e giorni. Ad ogni piccola stazione che separa Aquileia e la Capitale il treno si fermò. Ad ogni sosta era atteso da centinaia di persone. Famiglie che non avrebbero mai più avuto una tomba dove poter piangere il proprio figlio, fratello, padre caduto in guerra.
Qui, con la salma del milite ignoto, per la prima volta si unì l’Italia. Oltre ogni dialetto o confine, tutta stretta nello stesso dolore. La propaganda di regime, forte di questo dolore, se ne servì per risvegliare un sentimento patriottico volto ad una nuova corsa agli armamenti e un nuovo conflitto: la Seconda Guerra Mondiale.
E gli altri 11 militi ignoti che fine fecero? Sono tutti tumulati ad Aquileia, custoditi nel piccolo cimitero della Basilica accanto alla tomba monumentale di Maria Bergamas “per tutte le madri”.

Le Rondinelle al Museo della Grande Guerra di Gorizia
Come un soldato: vittime della guerra tra propaganda e campi di battaglia. Per la seconda parte di questa giornata ci siamo spostati a Gorizia, dove abbiamo potuto visitare il Museo della Grande Guerra. Lì, eccezionalmente guidati dalla conservatrice del Museo, la Dottoressa Alessandra Martina, abbiamo sentito forte e chiaro lo spirito di Rondine Cittadella della Pace. Sì, perché il Museo della Grande Guerra non celebra nessuna fazione del conflitto, ma pone sullo stesso identico piano ogni protagonista di questa triste vicenda. Soldati italiani, austriaci, europei. Tutti vittime della stessa “Inutile Strage”. Ogni lato del conflitto ha il suo spazio, nessuno escluso. Dopo il Museo della Grande Guerra è stata la volta di Gorizia. Le Rondinelle, insieme ai giovani dello Studentato Internazionale e agli studenti delle classi di liceo di Udine e Pordenone partecipante al progetto “L’Eccellenza formativa di Rondine nelle Province di Udine e Pordenone”, hanno visitato i luoghi simbolo del conflitto della città.

La formazione con lo Studentato Internazionale
#QAR FORMAZIONE: L’esperienza con le classi terze dei Licei di Udine e Pordenone si è conclusa con due momenti di formazione. I giovani dello Studentato Internazionale di Rondine hanno indossato i panni dei docenti d’eccellenza per realizzare un focus sull’altro lato del conflitto. Il punto di vista scelto è stato quello di chi la guerra la subisce: il soldato. Insieme allo strumento brutale che più di ogni altro unisce promessa e finzione: la propaganda. Il frutto più prezioso di questi due whorkshop sono state le “lettere dal fronte” delle nostre Rondinelle e dei giovani del Friuli. Testimonianza viva di immedesimazione e riflessione sulla vita quotidiana durante la Grande Guerra.
Grazie agli Studenti Formatori AHa, Artsrun e Ahmed!
Il Progetto “L’eccellenza formativa del Quarto Anno Liceale di Rondine nelle Province di Udine e Pordenone” è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Crup.