Lettera di un genitore: questi sono i cittadini di domani
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Le vacanze di Natale sono sempre un’occasione per mettersi alla prova tornando a casa per la prima condivisione dell’esperienza di Rondine
Lo scorso 29 gennaio, alcuni degli studenti del QAR Giada Roat Elena Franceschini, Domenico Sorrenti, Anna Gonano, Elisa Carlino ed Enrico Loni insieme a Milica, giovane serba della World House sono andati in Trentino per raccontare insieme la propria esperienza a Rondine accolti dalla famiglia di Giada. Questo il racconto del viaggio, visto dagli occhi di un genitore.
Dopo che delle rondinelle QAR2 han fatto tappa in Trentino da Arezzo, vorrei condividere il mio sentire al riguardo di questi studenti del Quarto Anno Liceale a Rondine. Che siano entrate per breve sosta vacanziera o per l’attività di ricaduta del progetto Rondine sulla scuola trentina, l’atmosfera è stata incredibile. Questi ragazzi, non solo i liceali ma anche la ragazza della World House che ho avuto il piacere di ospitare, son risultati da subito accomunati da un modo di approcciarsi all’altro, a noi genitori e ad altre persone del nostro vissuto, non solo cordiale ma aperto, disponibile e di empatia. Abbiamo aperto la porta di casa nostra e contemporaneamente si sono aperte una, due, tre.., penso siamo arrivati a almeno dieci porte …porte di cuore. Sentire l’esperienza che stan vivendo a Rondine e quella di provenienza ci ha confermato la ricchezza e valenza di questo quarto anno liceale per nostra figlia. Ognuno senza schermi, vergogna o timidezza si racconta e ti fa tuffare dentro quel pezzo di terra italiana o straniera per aiutarci a capire che le diversità ci sono, sono ricchezze ma metterle a confronto fa scaturire nuove opinioni. Cominciare a fare adesso, a questa età giovane, un esercizio quotidiano di raffronto, dove ognuno si sbilanci con un parere, un’opinione è grande cosa. Questi ragazzi sono i cittadini di domani che è già oggi, e dar loro la possibilità di mettersi in gioco guardando se stessi dentro e guardando il mondo che li circonda, con la visione di persone varie (filosofi, imprenditori, docenti universitari o personalità di merito culturale) è la cosa più bella che possiamo fare noi genitori. La voglia di libertà (nell’azione e nella parola) e di autogestione di questi ragazzi convive benissimo con lo stile Rondine. La necessità di rispettare regole e di accettare un limite che indiscutibilmente ci sono anche nella vita quotidiana, è educare.
Vedere i ragazzi a casa mia durante un loro confronto strategico su come gestire un incontro dell’indomani o vederli a tavola apprezzare le bontà italiane o sentirli cantare a piene corde vocali, non son forse cose d’eccellenza, ma, credetemi, sono la positiva giovinezza che cresce nel verso giusto!
Cristina Beber Roat