#QAR SCHOOL: 1° GIORNO DI GITA IN FRIULI. AL SACRARIO MILITARE REDIPUGLIA: IN 22 GRADONI TUTTO IL PESO DELLA GUERRA.
Gorizia 19 aprile 2017 – La Grande Guerra, “l’inutile strage” e i suoi 10 milioni di morti. I suoi giovani caduti, vittime giovanissime, spesso poco più che ragazzi. Un’intera generazione spezzata dalla tragedia di una guerra capace di mutilare l’Europa intera e lasciare una ferita profonda che dopo cento anni è ancora viva in noi. Proprio da qui è partito il viaggio d’istruzione in Friuli del nostro Quarto Anno alla scoperta dei luoghi della Grande Guerra. Da qui i nostri ragazzi hanno iniziato il loro percorso di formazione sul tema del conflitto in Friuli. Dalla memoria, condizione fondamentale per comprendere il presente.
Una partenza intensa, emozionante, capace di suscitare profonde riflessioni. Una scalata lunga quanto i nomi delle 100mila vittime militari commemorate nel Sacrario di Redipuglia a Fogliano, in provincia di Gorizia. Un’immersione nel silenzio dell’imponente piramide di pietra della memoria, collocata direttamente davanti alla collina di Sant’Elia, sede del precedente cimitero di guerra i cui resti furono traslati nell’attuale sacrario monumentale. Tutta l’area è stata convertita a parco del “ricordo” o della “rimembranza”: gallerie, trincee, crateri, munizioni inesplose e nidi di mitragliatrice sono stati conservati sul sito a ricordo della guerra.
“PRESENTE”: un imperativo dal passato che vuole risposta. “PRESENTE”: è questa la parola che più di ogni altra si impone alla vista nel Sacrario di Redipuglia. Ripetuta ossessivamente come monito ed esortazione di epoca fascista, ha chiamato le Rondinelle, insieme ai giovani dello Studentato Internazionale, ad una riflessione profonda. Sul loro ruolo di cittadini attivi in un mondo dove si accendono sempre nuovi conflitti e si innalzano frontiere. Una riflessione sull’Europa che non sempre sembra ricordarsi gli orrori di quell’ “inutile massacro” che fu la Grande Guerra.
“MEMORIA”: la chiave per un domani di pace. È stato proprio il momento della formazione, e della restituzione alla fine della visita, quello in cui le Rondinelle hanno dato un nuovo valore al concetto di Memoria. Dalla tristezza muta della commozione, dallo sdegno per la celebrazione propagandistica della morte di migliaia di giovani innocenti, alla riscoperta di una memoria viva, partecipata. Una memoria che dà valore alla vita umana e alla fratellanza tra popoli. Una memoria che non può prescindere gli orrori della Grande Guerra coi suoi 30mila militi ignoti. Una memoria italiana che cresce e si lega alle memorie provenienti dai mondi in conflitto. Una nuova memoria universale coi suoi custodi: Le Rondinelle e lo Studentato Internazionale di Rondine. Quei giovani che non possono e non vogliono chiudere gli occhi dinanzi agli errori e agli orrori della guerra.
Immagini della Rondinella Federico Montalesi.