YouTopic Fest. Eccellenza: il QAR al centro della seconda giornata del Festival di Rondine

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Il filo diretto tra la formazione dei giovani e il loro impegno per generare impatto è protagonista della seconda giornata di YouTopic Fest, il festival internazionale del conflitto di Rondine, giunto alla sua sesta edizione.

Il buongiorno nella Cittadella della Pace è scandito dalla cerimonia di chiusura del programma Quarto Anno Liceale d’Eccellenza A Rondine, l’esperienza formativa e di studio riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca come percorso di sperimentazione per l’innovazione didattica, rivolta a studenti di tutta Italia dei Licei Classico, Scientifico e delle Scienze Umane che vogliono frequentare la classe quarta in un ambiente internazionale come la Cittadella della Pace.

Di qui il dibattito “La sfida dell’eccellenza nei percorsi educativo-formativi”, per interrogarci su cosa significhi eccellenza nella società odierna, tra fragilità e potenziamento, competizione e collaborazione, performance e sviluppo dell’umano integrale, e su come i percorsi formativi ed educativi possano favorire lo sviluppo delle competenze degli studenti, ma anche lo sviluppo della persona.

La parlamentare europea, Simona Bonafè, intervenuta nel panel ha sottolineato come viviamo dentro un’Europa attraversata dal conflitto: “Investendo solo sul successo e sui voti in pagella abbiamo costruito una società non più integrata ma una società che ha dentro di sé elementi di conflitto e disgregazione. Possiamo sanare queste lacerazioni con nuovo concetto di eccellenza, con un nuovo concetto di cittadinanza che si allarghi fino ad abbracciare il senso di appartenenza a comunità. Abbiamo bisogno di un sistema scuola che allarghi il sistema di competenze cognitive includendo le competenze civili e sociali e l’esperienza che vivete a Rondine col Quarto anno permette tutto questo, permette di avere competenze a 360 gradi. Le istituzioni devono accompagnare questo percorso”.

Da Pasquale Tridico, Presidente INPS una riflessione che parte dall’analisi della società mettendo a fuoco l’eccellenza in relazione ad un sistema economico che spesso genera disuguaglianze partendo da “La trappola della Meritocrazia” di Markowitz. “Negli ultimi 30, 40 anni il paradigma economico ha favorito l’eccellenza; dovevamo mettere però in conto che la democrazia porta disuguaglianza. I valori che sono alla base di Rondine e di chi la anima sono pregevolmente diversi da quelli che hanno contribuito a formare quelle grandi disuguaglianze che arrivano invece alla perversione” commenta.

“L’ Eccellenza è un dono e una responsabilità” per Ivo Lizzola, Professore di Pedagogia sociale e di Pedagogia della marginalità e della devianza, Università degli Studi di Bergamo “Responsabilità nel determinare cosa farne a cosa dedicarla, per quali vie di prossimità di generosità, di giustizia, di distribuzione arriverà al mondo. La mia conquista della mia eccellenza – conclude – sta nella scelta di destinazione di questa eccellenza”.

Tra gli altri relatori intervenuti: Benedetta Sonaglia, Docente di storia e filosofia del Quarto Anno Rondine, Ph.D in filosofia, Milica Karić, Consulente HR, Alumna serba di Rondine, Francesco Caremani, giornalista del Corriere Fiorentino che ha moderato l’incontro insieme a Giovanni Cerboni, alumno del Quarto Anno Rondine che in chiusura ha commentato: “La parola eccellenza che porta con sé tante contraddizioni. Tutti i contributi della mattina in vario modo ci hanno parlato della persona e di quello spazio che c’è tra noi e il mondo che non può essere ridotto solo alla performance, nel mondo del lavoro e in quello della scuola. Bisogna riscoprire una persona integrale, che ha con sé un carico di storie di attese di delusioni, di ferite. E Rondine scommette su questo”.

A Rondine, la formazione è sempre rivolta a favorire le azioni di impatto sociale dei giovani sostenendo i loro progetti di ricaduta sui territori di appartenenza, esito di un processo virtuoso che passa attraverso il Metodo Rondine per la trasformazione dei conflitti e sviluppa le potenzialità e le competenze offrendo preziosi strumenti di analisi e comprensione della realtà, per orientare i giovani in un mondo che è sempre più complesso, conflittuale e accelerato, e restituendo alle nuove generazioni il ruolo centrale nella costruzione del futuro.

 

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