“Grazie Liliana!” Ai giovani di Rondine la memoria che diventa futuro
/ Comunicati, news
“Grazie Liliana!” Ai giovani di Rondine la memoria che diventa futuro
Il passaggio di testimone. L’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre alle scuole italiane e ai giovani del mondo da Rondine Cittadella della Pace.
Rondine (Arezzo), 9 ottobre 2020 – È stato l’abbraccio più grande della Storia, quello che questa mattina ha avvolto Liliana Segre a Rondine. L’abbraccio di milioni di giovani fisicamente e virtualmente riuniti nella Cittadella della Pace di Arezzo che da oggi porteranno il suo messaggio nel futuro per rovesciare l’orrore di una delle pagine più buie della Storia. La Senatrice a vita ha scelto Rondine per rivolgersi a loro, a “tutti quei nipoti ideali che non mi stanco mai di nominare quando racconto la mia storia, visto che nel mio racconto c’è la pena, l’amore, la pietà, il ricordo struggente di quella che ero io, ragazzina, e di cui oggi sono la nonna, una nonna incredula e a volte incapace di starle così vicino profondamente, con struggimento, senza lacrime ormai da tanti anni”.
Grazie a loro quella memoria continuerà a vivere, a partire dai giovani nemici-amici di Rondine, come li chiama la Segre, provenienti da luoghi che hanno vissuto il dramma della guerra. Giovani appartenenti a popoli in conflitto tra loro che hanno scelto di andare oltre l’odio e le ferite, e cercare di costruire un dialogo con l’altra parte, per progettare insieme un futuro di pace. Come ricorda Phil, studente nigeriano della World House di Rondine, dando il benvenuto alla Senatrice: “Nel mio paese c’è una grande guerra civile che ci divide, crea indifferenza e semina odio. Sono venuto a Rondine per non cedere all’odio. Ho scelto di trovarmi davanti al mio nemico e conoscerlo come persona, non senza difficoltà ma ogni giorno scegliamo questa fatica”. Insieme a lui Noam, israeliano: “Qui con i miei compagni, tutti quanti portatori di storie di dolore e violenza come te, abbiamo scelto di trasformare l’odio per generare speranza” e Maria Giovanna, studentessa sarda che ha frequentato il “Quarto Anno Liceale d’Eccellenza” a Rondine, “Fiducia implica responsabilità e noi siamo pronti a difendere il tuo messaggio, grazie per la fiducia”.
Sono loro i giovani a cui la Segre oggi ha affidato il testimone della memoria perché possa continuare a vivere nel futuro.
“Ricordandomi da sempre l’effetto che Rondine mi aveva fatto così tanti anni fa, questa che allora era un’utopia, un sogno di poche persone di buona volontà, ma che subito mi aveva preso come in un incantamento di quello che io avrei voluto realizzare nella vita”. Parole di grande affetto quelle con cui Liliana Segre descrive Rondine e che hanno motivato la sua scelta per la sua ultima memorabile testimonianza.
Oltre centocinquanta gli studenti presenti nella platea che ha trattenuto il fiato ascoltando la narrazione del dramma dell’Olocausto vissuto da quella bambina, la crudeltà della prigionia e la disumanizzazione. Tra le pagine della sua memoria il racconto della rinuncia alla vendetta contro il suo aguzzino e quella scelta che ha cambiato il corso della sua esistenza: “Ho scelto la vita e da allora sono stata libera”. Parole che rimarranno per sempre incise a Rondine accanto all’ombra di un cancello che ricorda quello di Auschwitz, ma stavolta socchiuso, perché: “La tua vita testimonia che i cancelli ci sono stati e ci sono ancora – ricorda il Presidente di Rondine, Franco Vaccari – ma possono diventare un’ombra, che una persona può trasformare in un’apertura di vita”.
Questo il varco che conduce nell’Arena di Janine, il luogo dedicato alla sua memoria e a quella dell’amica che non salutò prima che fosse mandata alla camera a gas, un monito conto l’indifferenza che da Rondine continuerà a vivere nel futuro. È stata proprio Liliana Segre a tagliare il nastro di questo luogo simbolico, un’arena naturale che sarà destinata i giovani che qui potranno incontrarsi e costruire insieme un futuro nuovo. Un dono collettivo alla sua infaticabile attività trentennale di testimone della Shoah.
A renderle omaggio le massime cariche dello Stato che hanno garantito l’impegno delle Istituzioni a farsi promotrici di questo messaggio, a partire proprio dalla scuola.
Impegno sigillato dalla consegna alla Senatrice da parte della Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina della copia anastatica della prima edizione della Costituzione Italiana, inviata in dono dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a tutti gli studenti e contenente il suo messaggio.
“La Costituzione è stata scritta avendo davanti agli occhi le tragiche vicende che hanno coinvolto anche Liliana Segre da ragazza ed è stata approvata con la ferma determinazione di non permettere che i mostri del totalitarismo e dell’antisemitismo, che avevano devastato l’Europa pochi anni prima, potessero ancora avvelenare l’Italia, il nostro Continente e il mondo.
Mai più privazione della libertà, mai più guerre di aggressione, mai più negazione dei diritti umani, mai più razzismo, odio, intolleranza: questa era la comune volontà dei padri costituenti.
È merito loro se la nostra Repubblica è fondata su principi di grande valore: democrazia, libertà, uguaglianza, centralità della persona umana, pace e giustizia tra le Nazioni.
A voi viene affidato per il futuro questo patrimonio”.