“Per che cosa sono disposto a morire?” La riflessione del Tutor Noam Pupko dopo la lezione di Don Bruno Bignami al #QAR

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“Per che cosa sono disposto a morire?”
di Noam Pupko, tutor di classe del Quarto Anno Liceale d’Eccellenza a Rondine

Il 12 gennaio 2017 la classe del Quarto Anno Liceale d’Eccellenza a Rondine ha avuto il piacere di ospitare Don Bruno Bignami che ha svolto un’affascinante lezione sul suo libro intitolato “La Chiesa in trincea. I preti nella grande guerra”. L’argomento ha provocato una discussione sul concetto della morte per la patria e in senso più ampio sulla domanda per che cosa sono disposto a morire.

“Vorrei contribuire con una mia riflessione in merito alla questione, nata anche dall’intenso dibattito che i nostri studenti sono stati capaci di generare. Credo che per i nostri tempi la domanda “per cosa sono disposto a morire” sia irrilevante, inutile e fuorviante. Spiego perché: viviamo un’epoca storica di transizione, di ridefinizione e ristrutturazione della società. Questa epoca è caratterizzata da un alto livello di ambiguità e incertezza e di mancanza di punti di riferimento e punti fissi a cui appoggiarsi. Viviamo in una realtà in cui tutto è soggettivo, personale, relativo, in cui la verità non esiste ma esistono le verità; un’epoca nella quale i valori assoluti non si trovano e le strutture sociali come la patria, la nazione, lo stato e anche la famiglia subiscono un mutamento radicale nelle sue funzioni e definizioni.

I giovani di oggi vivono la crisi dell’indecisione e di fronte alle infinite possibilità che offre il nuovo villaggio globale, rimangono immobili, paralizzati e disorientati. Come si fa a scegliere quando non ci sono più valori guida, strutture sociali consolidate e gruppi di appartenenza ben definiti?

Quindi, la vera domanda che ci dobbiamo porre è un’altra, una domanda che forse non vogliamo affrontare, che ignoriamo (più o meno consapevolmente) ma che è senza dubbio la domanda più importante della nostra generazione:

Per che cosa sono disposto a vivere?

Cosa significa per me vivere, come è diverso dal semplice essere o esistere?

Che cosa nella vita mi dà senso, rende la mia vita significativa, sensata? Quali sono i valori che possono essere validi per tutti, in un mondo talmente diversificato, ma nello stesso tempo totalmente in stretto contatto? In che tipo di società vorrei vivere? E cosa sono disposto a fare per renderla tale?

Ecco perché a mio parere la domanda per che cosa sono disposto a morire è irrilevante nel mondo di oggi, nei nostri tempi di post modernismo e post verità, di decostruzione dei sistemi sociali tradizionali e di mancanza di solidarietà e coesione sociale.

Inoltre, la domanda per che cosa sono disposto a morire è ipotetica, riduttiva, chiusa in un esercizio intellettuale/filosofico fine a sé stesso. La risposta rimane come tale, impotente, inutile.  Non comporta nessuna scelta concreta. Ci rende passivi.

La domanda per cosa sono disposto a vivere, invece, comporta un’assunzione di responsabilità, spinge a prendere decisioni, ci rende consapevoli e attivi. La risposta a questa domanda ci obbliga a prendere posizione, agire, progettare, costruire. È una domanda che fa scattare un meccanismo finalizzato ad azioni concrete.

Questa domanda sta nel cuore del percorso formativo del Quarto Anno, un percorso formativo che ha come approfondimento e obiettivo quello della la scoperta di noi stessi in relazione agli altri e alla società in cui viviamo per formare giovani capaci di affrontare le sfide di oggi e di costruire la società di domani”.

Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

(Gandhi)

Noam Pupko

Tutor del Quarto Anno Liceale d’Eccellenza a Rondine

Nota biobliografica su Don Bruno Bignami

È stato vicario nella comunità di S. Maria Assunta e San Cristoforo a Viadana (1994-2000), quindi è stato inviato a Roma per perfezionare gli studi teologici (2000-2004).

Dopo aver conseguito la laurea in teologia morale è tornato in diocesi dove ha ricoperto l’incarico di: vicerettore del Seminario (2004-2010), responsabile dell’ufficio di pastorale sociale (2004-2005), responsabile diocesano per la formazione spirituale delle ACLI (2004-2005), vicedirettore del Centro pastorale diocesano di Cremona (2004-2011).

Dal 2004 è collaboratore parrocchiale a “Sant’Agostino” in città e insegnante in Seminario. Membro del Consiglio presbiterale diocesano dal 2008 è incaricato per la formazione spirituale delle ACLI. Don Bignami oltre a essere presidente della Fondazione Mazzolari di Bozzolo è uno scrittore affermato: al suo attivo diverse pubblicazioni e articoli su tematiche morali e di etica ecologica.