STORYTELLING TRA NARRAZIONE ED EMOZIONE. PERCORSO ULISSE CON MARCO PICINOTTI
/ Blog Docenti, Percorso Ulisse, QAR1
Storytelling al Percorso Ulisse. Per riconsegnare ai ragazzi il potere e il fascino della parola.
Il Percorso Ulisse dedica un intero modulo alla comunicazione per insegnare agli studenti del Quarto Anno Rondine il valore della propria esperienza e l’importanza di saperla trasmettere. Parliamo di emozioni, grandi storie come narrazione. Le Rondinelle a lezione di Storytelling con Marco Picinotti.
Si pensa spesso che le storie siano un passatempo carino e gradevole. Le storie in realtà sono molto di più. Sono dei trasmettitori di ricchezza. La consegnano e la trasmettono. Perché trasmettono valori. Valori di una civiltà, di un luogo, di una scelta. Se impariamo a conoscere il funzionamento delle storie, arriveremo dritti a capire il funzionamento di tanti meccanismi che muovono il nostro agire e il mondo che abitiamo. Perché in fondo non siamo altro che un insieme di storie vaganti.
Ma come si raccontano le storie e perché è così importante farlo al Quarto Anno Liceale d’Eccellenza a Rondine?
Stando ai manuali lo Storytelling “è una metodologia che usa la narrazione come mezzo creato dalla mente per inquadrare gli eventi della realtà e spiegarli a sé stessi e agli altri secondo una logica di senso”, ma in realtà è molto di più. È raccontare storie: le nostre e quelle degli altri. Per farlo è necessario capire la sostanza di cui sono fatte queste storie. Perché le storie viaggiano nei secoli e passando di persona in persona portano con sé un universo di significati.
Conoscere il segreto delle storie per comprendere la società. Rintracciare il filo delle diverse incarnazioni della stessa storia, per arrivare al cuore dei tempi che stiamo vivendo. Raccontare la nostra storia per restituire tutta la bellezza di un’esperienza, di un cambiamento, di un viaggio. Le Rondinelle del Quarto Anno Liceale d’Eccellenza impareranno a raccontare e a raccontarsi usando le tecniche e gli strumenti del digital storytelling multimediale, liberi di esprimersi attraverso video, fotografie, articoli e fumetti. Saranno sempre guidati in questa attività, così da acquisire le tecniche e gli strumenti necessari alla narrazione, senza mai dimenticare l’elemento più significativo di tutti: lo spettro delle emozioni di ognuno di noi. Attraverso la narrazione le emozioni trovano il mezzo più efficace di espressione. Il discorso narrativo permette di rendere comprensibile, comunicabile e ricordabile il vissuto. Il pensiero narrativo, di cui ognuno di noi è dotato, organizza l’esperienza soggettiva e interpersonale; mentre il discorso narrativo rende possibile la riflessione.
Se ci pensiamo bene, questo accade ogni giorno e in ogni aspetto della nostra vita: attraverso il racconto di storie noi cerchiamo di mettere ordine e di dare un senso attivo alle nostre esperienze quotidiane. Il nostro “vissuto umano” prende forma, diviene comunicabile, comprensibile e può essere ricordato. Con il raccontare si compie una sorta di doppio “collegamento”:
- verso all’interiorità: narrazione in funzione riflessiva
- verso il contesto in cui si è immersi
È così che lo storytelling ha una funzionalità doppia nel percorso del Quarto Anno di Rondine: un nuovo modo di riflettere sé stessi e un nuovo modo di far riflettere gli altri dentro e fuori dal mondo Rondine.
Intraprendendo la strada dello storytelling avremo….
- un dialogo più utile e proficuo all’interno della nostra classe;
- potremo condividere le emozioni legate alla storia e alle storie degli studenti, rappresentare nuovi mondi che vivono dentro e fuori di noi;
- mettere al centro della storia I PERCHE’
- comunicare non per informare ma per coinvolgere
A cosa serve lo storytelling?
Il racconto di una storia implica sempre un “confronto dialogico”, non solo con gli altri. Rimanda a un ricordo (quindi un feedback, un vissuto esperienziale) e di conseguenza comporta una certa componente emotiva (sia essa positiva o negativa), che caratterizza la storia stessa. La narrazione porta a una riflessione che è riflessione dei contenuti, elaborazione di questi e soprattutto sviluppo dell’apprendimento. Solo dopo, le storie EMOZIONANO: divengono sempre, o quasi, mezzo di condivisione; permettono di dare interpretazione della realtà anche in forma autobiografica. Lo storytelling è uno strumento naturale attraverso il quale può avvenire una forma di comunicazione capace di coinvolgere in un solo momento contenuti, emozioni, intenzionalità e contesti.
L’altro elemento che dobbiamo tenere bene a mente è l’attività collaborativa che genereremo affidandoci a questa tecnica di comunicazione: c’è un narratore e un ascoltatore. Il cervello umano comprende con più facilità delle storie narrate, piuttosto che qualsiasi altra cosa. Raccontare storie è il miglior modo per trasferire conoscenza ed esperienza e permettere ai nostri studenti di mettersi in gioco.
TECNICAMENTE: Come si sviluppa lo storytelling?
Lo storytelling, come abbiamo avuto modo di vedere, si sviluppa e si basa sull’assunzione di due principi fondamentali: l’organizzazione delle esperienze umane avviene grazie ai racconti e la narrazione è un processo che dota le persone di una sensibilità culturale che li mette in grado non solo di attivarsi, ma anche di avviare processi riflessivi e formativi. Il modo attraverso cui questi racconti sono condivisi è il “discorso narrativo”, traduzione del “pensiero narrativo” di cui tutte le persone sono dotate.
Caratteristiche:
Il discorso narrativo, per essere efficace, deve possedere alcune caratteristiche specifiche:
- Sequenzialità narrativa (l’ordine dato in un racconto può non riflettere lo svolgersi cronologico dei fatti reali, né la contingenza delle relazioni causa-effetto, ma deve comunque avere una sua sequenzialità)
- Particolarità (evidenziare dettagli che nella realtà potrebbero apparire poco o non significativi)
- Intenzionalità (si racconta una determinata cosa, perché vogliamo arrivare a un determinato risultato)
- Verosimiglianza (percezione che l’ascoltatore deve avere riguardo alla storia)
- Componibilità (intreccio tra le varie parti delle narrazioni e dell’insieme del racconto)
- Referenzialità (con la quale si denotano in modo oggettivo una realtà e un contesto situazionale. Si riferisce a quanto la storia possa essere plausibile)
Il discorso narrativo può esplicitarsi in varie modalità (orale, scritta, mediata), ma il suo nocciolo, in ogni caso sta nella correlazione che si instaura nella rappresentazione narrativa della realtà, tra i processi di interpretazione, quelli di proiezione e quelli di riflessione. Da qui si sviluppa la metodologia dello storytelling, di cui l’idea di base nel suo utilizzo è lo sviluppo dell’apprendimento riflessivo. Il Quarto Anno Rondine diventerà un’esperienza non solo per gli interni, i nostri studenti che lo stanno vivendo, ma per tutti.
Lo stile
Affinché uno storytelling possa dirsi efficace è necessario che la narrazione abbia una struttura interna familiare a chi la vedrà, in cui si possa identificare e in cui eventi e personaggi assumano un ruolo chiaro; è poi essenziale la presenza di fattori che la rendano personale e possano suscitare delle emozioni. Joe Lambert a tal proposito individua degli elementi che aiutano in un approccio personale allo storytelling:
- punto di vista personale,
- una struttura della narrazione che sorprenda ponendo domande e fornendo risposte non banali,
- inserimento di contenuti emotivi e coinvolgenti,
- un’efficace economia della narrazione (si può dire molto con poco),
- un ritmo adeguato alle modalità narrative.
Autenticità: questa è la parola chiave che dovrà sempre guidarci nel nostro Storytelling, nella nostra narrazione.