PERCORSO ULISSE: La Cultura dello scarto: gli esclusi. A lezione con Silvia Landra e Fiorenzo De Molli della Fondazione Casa della carità di Milano

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Dal 18 gennaio al 21 febbraio 2017, all’interno del Modulo “Reale e virtuale, verso una nuova cultura digitale” del Percorso Ulisse, le Rondinelle del #QAR1 hanno avuto la possibilità di conoscere Silvia Landra e Fiorenzo De Molli delle Fondazione Casa della carità di Milano. Sotto la loro guida hanno affrontato tematiche importanti per la costruzione della consapevolezza di una nuova cittadinanza attiva nel terzo millennio. Nella serie di incontri, laboratori e lezioni racchiuse nel percorso tematico “La cultura dello scarto:gli esclusi” gli studenti hanno potuto approfondire e scoprire le realtà di accoglienza e assistenza dei più deboli: giovani e famiglie in difficoltà, malati, anziani, migranti, homeless e tossicodipendenti. Attraverso il racconto dell’opera della Casa della carità di Milano gli studenti sono venuti a conoscenza di un approccio diverso alle realtà di emergenza da cui non fuggire ma in cui poter intervenire e costruire: emergenza come luogo da abitare.

“Il contributo più significativo che intendiamo apportare alla formazione dei giovani studenti del progetto Quarto Anno Liceale d’Eccellenza è un percorso di riflessione e confronto sulla trasformazione dell’emergenza sociale in progetti di inclusione e cittadinanza, partendo da alcune esemplificazioni, ovvero fatti e progetti che ci hanno visto direttamente coinvolti nella città di Milano con Fondazione Casa della carità di Milano, come lo smantellamento di un ghetto di 600 persone, l’intervento con l’unità di psichiatria di strada e il progetto di socializzazione in un quartiere problematico della periferia.

Ma prima una parentesi per fornire un adeguato contesto d’azione per la comprensione di questa lezione-narrazione da parte degli studenti. Che cos’è la Casa della carità di Milano?

La Fondazione Casa della carità di Milano si può rappresentare bene con tre parole: gratuità, trasparenza e sostegno. Ogni giorno alla Casa della carità ci prendiamo cura di centinaia di persone in difficoltà: famiglie senza casa, giovani migranti, mamme con bambini e persone con problemi di salute mentale. Cerchiamo di essere una porta aperta sulla città e lo facciamo in maniera gratuita. Alcune persone le ospitiamo nella nostra struttura in via Brambilla. Ad altre, che non riusciamo ad accogliere, offriamo dei servizi elementari come una doccia e un cambio di vestiti. Altre ancora le seguiamo nelle favelas urbane di Milano. Operiamo per garantire a queste persone diritti, salute e lavoro e con loro costruiamo dei percorsi personalizzati che le aiutino a tornare autonome.

Novembre 2009. Pranzo alla mensa della Casa della Carità, Milano. Il piccolo Terry, 3 anni, originario della Sierra Leone, a tavola con la famiglia © Andrea Frazzetta

La Casa della carità è quindi un laboratorio sociale e culturale dove si incrociano saperi e competenze. Questo ci permette, partendo dalla nostra esperienza, di riflettere sulla complessità della realtà metropolitana di Milano e di elaborare proposte.   Per fare tutto ciò, abbiamo in essere convenzioni con alcune istituzioni e partecipiamo a progetti finanziati da diversi enti. Ma la maggior parte delle nostre attività è svolta gratuitamente grazie alla generosità dei nostri sostenitori.

Ciò che pensiamo possa essere più formativo e stimolante per gli studenti del Quarto Anno Liceale d’Eccellenza è provare a spostare l’attenzione su vari livelli di interazione con le persone con cui entriamo in contatto nelle attività alla Casa della carita: da quello che risiede nell’interiorità dell’umano a quello che riguarda le istituzioni e i mondi culturali diversi. Vorremmo poi focalizzare l’attenzione su strada, carcere e istituti di cura come luoghi che in modi diversi generano il massimo dell’esclusione ma anche la più soprendente possibilità di incontro, confronto e inclusione perchè attraversati dalle domande brucianti e radicali dell’umano, dalle punte più estreme della desolazione e solitudine, dai livelli più essenziali di adattamento e sopravvivenza. Nei luoghi “duri” del confine si coglie la forza dell’uomo, la sua fragilità più profonda e il suo corredo di risorse. Naturalmente teniamo ben conto dell’età e dell’esperienza dei giovani partecipanti, considerando anche la particolarità del loro essere persone che vivono in un luogo così carico di riflessione e attenzione per l’altro e per i suoi valori come Rondine”.

 


SILVIA LANDRA

Silvia Landra è la presidente di Azione Cattolica ambrosiana per il triennio 2017-2020. Direttore presso la Casa della Carità a Milano, Silvia Landra ha 48 anni, vive a Sesto San Giovanni. La sua è una storia associativa molto ricca: responsabile adulti di Decanato e vicepresidente diocesano dei giovani durante la presidenza Zucchetti, negli anni 1993 – 2005. Prima di guidare l’associazione, ha presieduto la commissione per la formazione.